venerdì 30 aprile 2010

Comunicazione di servizio




La Farlocca lavora troppo, nel poco tempo libero, si da allo sport, quindi: non ce la fa a scrivere e non ditemi di farlo che mi ci mancate solo voi a far pressioni... Per comunicazioni personali non usare, per favore, i commenti bensì farlocmuse@gmail.com.

Buon primo maggio :-)

lunedì 19 aprile 2010

Quando bisogna decidere


Ultimamente passo così tanto tempo a lavorare che mi sembra la vita contenga solo lavoro. Certo amo quel che faccio, per me è il lavoro più bello del mondo, ma non tutto quel che c'è da fare è parte di questa bellezza. Il lato creativo, tecnico, immaginifico, è la bellezza, quasi tutto il resto è pura rottura di palle. Sappiamo tutti che siamo in un periodo di crisi, che le cose stanno cambiando a rotta di collo, che la sopravvivenza di ciò che era scontato fino all'altro ieri non è più garantita. In questa immensa incertezza che ci avvolge io sono tra quelli che sono abbastanza contenti, non perché approvi le scelte di governo o la situazione in sé, è solo che credo-spero sempre che avesse ragione Mao Tse Tung quando diceva Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente. Nel gran casino si apre la possibilità per il cambiamento. La rivoluzione, il ritorno della fenice, son tutte cose che nascono dal caos o da ciò che è percepito come tale. Insomma mi faccio prendere da un bell'attacco di ottimismo in mezzo alla caciara. E' pur vero che per trasformare il citato caos in nuovo ordine occorrono immense energie, sopratutto qui da noi. Infatti viviamo in un sistema ad altissima inerzia. Ad esempio, avete fatto caso al fatto che in questo paese, in qualunque realtà ci si trovi, quando c'è da decidere qualcosa si mette su una commissione? Esistono commissioni per qualsiasi cosa, incluso il cambio della carta igienica al cesso. Ora un piccolo gruppo di persone può effettivamente dare un buon contributo ai processi decisionali, la discussione avviene tra pochi anziché tra orde barbariche disordinate, magari si riesce davvero a condurre un'analisi delle situazioni e a capirne vantaggi e svantaggi, è possibile che nell'ambito ristretto il livello di conflittualità sia più basso che in situazioni più ampie. Tutto questo in teoria. In realtà le commissioni sono spesso un modo per fare melina, per prendere tempo e dato che siamo qui e non a Copenhagen, diventano luoghi di scontro feroce dove ci si mena in 3-4 anziché in 25.
Orbene, al momento mi hanno infilato abbastanza a forza in un paio di commissioni, hai voglia a dire "ma lasciatemi perdere, io sono un tecnico, ma fatemi fare quel che so fare..." etc etc, dato che di solito ti hanno visto non prendere per la gola la gente, condurre analisi piuttosto oggettive e dato che son pure convinti tu sappia cose che altri non sanno (cfr. qui), ti mettono dove non vorresti stare: la commissione somme rotture di palle.
La compagnia è interessante, abbiamo una selezione dei tipi umani migliori, la brava persona che però è affetta da pessimismo cosmico, per cui tutto-andrà-malissimo-lo-so e questo qualunque cosa si dica o faccia, l'indeciso pavido, tipologia assai diffusa, una di quelle persone che hanno paura anche ad attraversare la strada da sole, che ha dubbi amletici sul colore dei calzini la mattina e che su di essi pontifica con piglio sicuro, il dirigente che di codesta congrega avrebbe fatto volentieri a meno, ci si trova in mezzo solo perché se no gli triturano le palle a tal punto che non riuscirebbe più nemmeno ad andare a far pipì, ti ha anche detto che uno dei tuoi compiti è evitare che metta mano al coltello a serramanico, tu devi dargli un calcio, fare dei segni, bloccarlo con presa judoistica nel caso ti renda conto che sta per trascendere, lui ha promesso di fare altrettanto con te se vede che il tuo colorito va sul fucsia e la giugulare si gonfia. Abbiamo poi la ciliegina sulla torta: il cretino figlio di buona donna, quello che ha capito tutto, un cavallo che qualche Caligola ha messo nel senato, un incompetente con l'ampiezza di visione di un topo miope e che ha pure la forfora.
Fino a ieri ero semplicemente sconfortata da questo fatto, poi ho fatto visita a London Alcatraz e ho trovato questo post e mi sono tirata su di morale. Grazie Yoss, grazie Rachel, ora finalmente so dove posso mandare tutta la commissione in vacanza.


mercoledì 7 aprile 2010

Barbie

Tanto tempo fa, ma tanto che quasi non si ricorda più, ero un'adolescente, sovrapeso, disperata, scombinata ed estremamente sfigata. All'epoca avevo un'amica che di sostanzialmente diverso da me aveva solo che era secca come la morte dei tarocchi, per il resto viaggiava sulla stessa onda. Certe sere ci trovavamo sole a casa sua e parlando dell'ennessimo due di picche maschile, dello sberleffo del compagno e della disattenzione al cubo genitoriale, per tirarci su, giocavamo a barbie la reginetta del ballo accompagnando il tutto con sostanze attive di vario genere. Codesta pratica ce la portammo anche nell'età adulta e per molti anni, al vertice della disperazione, tiravamo fuori la scatola e sghignazzando, aggiungendo qualche sostanza psicotropa, tanto per ricordare i vecchi tempi, giocavamo a barbie la reginetta del ballo.
Poi finì anche quel rapporto e addio barbie la reginetta. D'altra parte mai mi ero sentita barbie, mai la reginetta del ballo. Al massimo mi sentivo il capo criceto sulla ruota che vorticava. Questo fino ad oggi. Oggi siore e siori, mi sento la reginetta del ballo. Le mie simulazioni numeriche fanno meraviglie (cfr. qui per capire l'antefatto), gli amici sono speciali e mi coccolano, viaggio come una trottola allegra ed anche il cuore è contento (forse a giorni alterni). Magari domani non sarà così, magari domani mi prendono a calci come esco dal portone di casa e scopro un baco nel codice, ma chissene, oggi vado a ballare con ken e c'ho il vestito verde che era il più bello di tutti.