Ci sono giorni che si sviluppano con precisione geometrica. Fai una lista mentale delle cose da fare, parti e tutto prende il suo posto. Luci e ombre si muovono dove dovrebbero, le cose da fare si fanno, ogni cosa va al suo posto. Alla fine della giornata la lista è stata completata eppure non ti senti soddisfatto/a. Che abilità hai messo in moto? Quali ostacoli hai superato? La competizione interna con te stesso segna un pareggio.
Dall'altro lato della scala ci sono i giorni in cui parti con una lista di cose da fare, magari anche scritta, perché se no ti scordi qualcosa che è troppo lunga, e non c'è nulla che vada al suo posto. Il mondo intorno sembra sviluppare una inspiegabile malevolenza nei tuoi confronti, la Legge di Murphy domina ogni evento, piove anche, a catinelle, e tu sei in giro in moto o a piedi, dopo qualche ora sei bagnato/a, stanco/a, inveisci contro l'universo. La lista è lunga, la battaglia ardua, quasi disperata. Ti guardi intorno e vedi solo immani colonne di indifferenza che ti sovrastano, la luce scende di traverso, ti illumina ed evidenzia la tua pochezza di fronte agli elementi. Tra quelle luci ed ombre evidentemente ostili, riesci a malapena a completare un paio di elementi della lista, magari anche un po' maldestramente, ma qualcosa porti comunque a casa. Arrivi così, varchi la soglia scuotendo l'acqua dai vestiti, ti togli le scarpe bagnate, ti cambi che l'acqua ha trovato vie misteriose per giungere ovunque, stacchi il telefono di casa, spegni il cellulare e sei finalmente felice. Ti sembra di esserti superato/a, in fondo sei ancora intero.
Dall'altro lato della scala ci sono i giorni in cui parti con una lista di cose da fare, magari anche scritta, perché se no ti scordi qualcosa che è troppo lunga, e non c'è nulla che vada al suo posto. Il mondo intorno sembra sviluppare una inspiegabile malevolenza nei tuoi confronti, la Legge di Murphy domina ogni evento, piove anche, a catinelle, e tu sei in giro in moto o a piedi, dopo qualche ora sei bagnato/a, stanco/a, inveisci contro l'universo. La lista è lunga, la battaglia ardua, quasi disperata. Ti guardi intorno e vedi solo immani colonne di indifferenza che ti sovrastano, la luce scende di traverso, ti illumina ed evidenzia la tua pochezza di fronte agli elementi. Tra quelle luci ed ombre evidentemente ostili, riesci a malapena a completare un paio di elementi della lista, magari anche un po' maldestramente, ma qualcosa porti comunque a casa. Arrivi così, varchi la soglia scuotendo l'acqua dai vestiti, ti togli le scarpe bagnate, ti cambi che l'acqua ha trovato vie misteriose per giungere ovunque, stacchi il telefono di casa, spegni il cellulare e sei finalmente felice. Ti sembra di esserti superato/a, in fondo sei ancora intero.
Quasi anonima sorridi
e il sole indora i tuoi capelli.
Perché per essere felici
È necessario non saperlo?
(Fernando Pessoa)
e il sole indora i tuoi capelli.
Perché per essere felici
È necessario non saperlo?
(Fernando Pessoa)
3 commenti:
anche stavolta si è ripetuta la magia farlocchesca :-) mi succede ogni volta che metti una cosa nuova sul tuo blog, specie con i trittici foto+farlywords+pessoa...
vedo la foto e rimango ammirato, stuzzicato e ammaliato...leggo lo scrittino farlocchesco e sorrido fra i tanti pensieri che suscita...passo alla poesia, e tutto il cerchio estetico si chiude con un sorriso del lettore (che poi sono sempre io :-), sorriso al quale fa eco un inlucidimento pupillare di ammirazione gioiosa :-) bello, bello e poi ancora bello :-)
"When I'm home everything seems to be right", aggiungerei :-) leggendo le tue parole mi sono sovvenuti anche questi meno nobili versi dei 4 baronetti :-)
tomeed, mi dice bloggyspotty :-) forse alludento alla necessità di mediare fra le sensazioni derivate da giornate no, e quelle da giornate sì :-)
bella l'idea del tomeed... ma mediare non vale su queste cose, sono picchi che vanno tenuti così come sono nella distribuzione dei giorni :-) per me vale mediare su cose come il conto in banca, sono "variabili quantitative" mentre le sensazioni sono "qualitative" e non mediabili... ehm botta di rigore scientifico ;-)
ehehhehe...è vero, Farly...spesso l'entusiamso creativo che le paroline blogspot trasmettono, fa dire cose inesatte :-) niente di meno mediabile delle sensazioni, in effetti :-)
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