L'autunno io lo sento sopratutto a novembre, quando le strade si riempiono di foglie, i tombini si otturano e Roma si allaga. Mi piace l'autunno, anche se è malinconico, anche se le foglie cadono e ti viene da piangere nel grigiore dei giorni piovosi. Mi piace pensare che sia la chiusura di un altro ciclo, un altro anno che va a finire, un anno che ora si scioglie tra i marciapiedi e le gocce d'acqua, per poi diventare ghiaccio e, finalmente, rifiorire in una nuova primavera. Mi piace guardare le stagioni, lo scorrere del tempo, la rassicurante eternità (su scala umana) dei cicli naturali. Io che mi sento effimera, mi rassicuro di questa continuità.
Mi rassicura sapere che a novembre a Roma ci saranno le foglie per terra, che la gente dirà male del sindaco di turno perchè pioverà e tutto si allaga; so che odierò la pioggia, che sarà come sempre, freddo e grigio, che tirerò giù il calendario per le ore passate nel traffico, su due ruote, sotto l'acqua, con la paura di scivolare su quelle foglie che non-si-fa-in-tempo-a-toglierle e già ristanno per terra. Ricorderò le immagini americane di parchi e valli colorate come solo, per un attimo nell'anno e solo là, può accadere.
E' la malinconia meteorologica che si sposa bene con quella interna, con quel senso di solitudine che ti da certe volte la vita effimera, l'essere senza progetti, senza una meta da raggiungere. Quando ti rendi conto di avere tutto e che quel tutto non è niente, che è effimero pure il "tutto" che ora possiedi, perché poi arriva l'autunno e cadranno le foglie e il ciclo ricomincia.
E poi, ci sono le poesie, le canzoni che sono state scritte sull'autunno.
Mi rassicura sapere che a novembre a Roma ci saranno le foglie per terra, che la gente dirà male del sindaco di turno perchè pioverà e tutto si allaga; so che odierò la pioggia, che sarà come sempre, freddo e grigio, che tirerò giù il calendario per le ore passate nel traffico, su due ruote, sotto l'acqua, con la paura di scivolare su quelle foglie che non-si-fa-in-tempo-a-toglierle e già ristanno per terra. Ricorderò le immagini americane di parchi e valli colorate come solo, per un attimo nell'anno e solo là, può accadere.
E' la malinconia meteorologica che si sposa bene con quella interna, con quel senso di solitudine che ti da certe volte la vita effimera, l'essere senza progetti, senza una meta da raggiungere. Quando ti rendi conto di avere tutto e che quel tutto non è niente, che è effimero pure il "tutto" che ora possiedi, perché poi arriva l'autunno e cadranno le foglie e il ciclo ricomincia.
E poi, ci sono le poesie, le canzoni che sono state scritte sull'autunno.