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giovedì 30 ottobre 2008

Stanchezza


Foto di Sandro B.

Oggi mi sento come quella statua. Senza testa, caduta a terra tra le rovine vere e false della civiltà antica. Mi piacerebbe stare sdraiata senza più pensare, tranquilla stringendo a me un velo, una copertina, pure di marmo, purché coprente, rassicurante. Riposarmi un pochino...
Non è che sia successo nulla, ho lavorato un po' troppo, ho fatto un po' molto sport, sono pure uscita a divertirmi (e si sa, dopo una certa età il fisico non regge lo "sgavazzo")... Però poi apro i giornali, esco e tutto diventa molto, molto faticoso. Approvano il decreto della Gelmini, si vendono l'acqua pubblica, vogliono gli sconti sul protocollo di Kyoto, se la prendono con gli immigrati, mentre spediscono il meglio dei nostri cervelli fuori dal paese. Il tutto dando del cretino a chi dissente, a chi chiede di documentarsi prima di agire, a chi chiede di studiare i problemi prima di andar giù di mazzetta da 5kg.
Ecco io di politica e di cosa pubblica sul mio blog non volevo parlare, ma oggi, mentre i cortei degli studenti passavano sotto le mie finestre, mi sono sentita solidale con loro ma anche infinitamente stanca.

venerdì 19 settembre 2008

e pure io dico la mia....

Su facebook ci sono finita diverso tempo fa, molto prima di diventare farlocca sul web (nella vita già lo ero da un pezzo). Mi ci invitò mio fratello, c'era pure l'ex che ogni tanto lo usava e ci finii pure io. Aprii il mio account con il mio nome e cognome da carta d'indentità, niente eteronimi, pseudonimi o alias. Così ho ritrovato anch'io (come MMax) gente di cui avevo perso ogni traccia dall'adolescenza o da prima, il passato remoto rifiltrato dal web mi è ritornato addosso. Il che va molto bene dato che trattasi di passato non sempre gradevole, così sfumato dalla rete, spersonalizzato fa abbastanza piacere rivederlo, in realtà preferisco di gran lunga il presente alla mia adolescenza.
Sono un utente noiosissimo di facebook, al pari di rose (condivido totalmente il titolo), aggiorno poco e sopratutto dico poco. Infatti non è che proprio voglia comunicare a tutti e con la mia faccia in primo piano, tutto quello che mi passa per la testa. Dire quello che mi pare o quasi, lo posso fare qui, il mio essere farlocca mi regala la libertà. L'orrore della sovraesposizione, dell'essere sempre visibile-rintracciabile-conoscibile, mi è apparso in tutta la sua enormità proprio essendo lì. Tanto per peggiorare, ho anche un lavoro nel quale mi si richiede una faccia "pubblica", una sorta di ruolo sociale, quindi un minimo di "faccia da salvare" ce l'ho. Certo non sono una che si fa tanti problemi neanche sul lavoro (spesso mi considerano la marziana di turno), ma alcune cose proprio non le voglio comunicare nel mio contesto pubblico (sopratutto quando dico le mie amate cazzate).

Morale: la vera libertà te la dà l'anonimato.

giovedì 28 agosto 2008

Un week end di passione

Se aprendo l'email ve ne trovate una che ha per oggetto "Un week end di passione" cosa vi aspettate? Io come minimo immagino una spiaggia con le palme a cui è annesso/a giovanotto/a prestante... Invece: