lunedì 19 aprile 2010

Quando bisogna decidere


Ultimamente passo così tanto tempo a lavorare che mi sembra la vita contenga solo lavoro. Certo amo quel che faccio, per me è il lavoro più bello del mondo, ma non tutto quel che c'è da fare è parte di questa bellezza. Il lato creativo, tecnico, immaginifico, è la bellezza, quasi tutto il resto è pura rottura di palle. Sappiamo tutti che siamo in un periodo di crisi, che le cose stanno cambiando a rotta di collo, che la sopravvivenza di ciò che era scontato fino all'altro ieri non è più garantita. In questa immensa incertezza che ci avvolge io sono tra quelli che sono abbastanza contenti, non perché approvi le scelte di governo o la situazione in sé, è solo che credo-spero sempre che avesse ragione Mao Tse Tung quando diceva Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente. Nel gran casino si apre la possibilità per il cambiamento. La rivoluzione, il ritorno della fenice, son tutte cose che nascono dal caos o da ciò che è percepito come tale. Insomma mi faccio prendere da un bell'attacco di ottimismo in mezzo alla caciara. E' pur vero che per trasformare il citato caos in nuovo ordine occorrono immense energie, sopratutto qui da noi. Infatti viviamo in un sistema ad altissima inerzia. Ad esempio, avete fatto caso al fatto che in questo paese, in qualunque realtà ci si trovi, quando c'è da decidere qualcosa si mette su una commissione? Esistono commissioni per qualsiasi cosa, incluso il cambio della carta igienica al cesso. Ora un piccolo gruppo di persone può effettivamente dare un buon contributo ai processi decisionali, la discussione avviene tra pochi anziché tra orde barbariche disordinate, magari si riesce davvero a condurre un'analisi delle situazioni e a capirne vantaggi e svantaggi, è possibile che nell'ambito ristretto il livello di conflittualità sia più basso che in situazioni più ampie. Tutto questo in teoria. In realtà le commissioni sono spesso un modo per fare melina, per prendere tempo e dato che siamo qui e non a Copenhagen, diventano luoghi di scontro feroce dove ci si mena in 3-4 anziché in 25.
Orbene, al momento mi hanno infilato abbastanza a forza in un paio di commissioni, hai voglia a dire "ma lasciatemi perdere, io sono un tecnico, ma fatemi fare quel che so fare..." etc etc, dato che di solito ti hanno visto non prendere per la gola la gente, condurre analisi piuttosto oggettive e dato che son pure convinti tu sappia cose che altri non sanno (cfr. qui), ti mettono dove non vorresti stare: la commissione somme rotture di palle.
La compagnia è interessante, abbiamo una selezione dei tipi umani migliori, la brava persona che però è affetta da pessimismo cosmico, per cui tutto-andrà-malissimo-lo-so e questo qualunque cosa si dica o faccia, l'indeciso pavido, tipologia assai diffusa, una di quelle persone che hanno paura anche ad attraversare la strada da sole, che ha dubbi amletici sul colore dei calzini la mattina e che su di essi pontifica con piglio sicuro, il dirigente che di codesta congrega avrebbe fatto volentieri a meno, ci si trova in mezzo solo perché se no gli triturano le palle a tal punto che non riuscirebbe più nemmeno ad andare a far pipì, ti ha anche detto che uno dei tuoi compiti è evitare che metta mano al coltello a serramanico, tu devi dargli un calcio, fare dei segni, bloccarlo con presa judoistica nel caso ti renda conto che sta per trascendere, lui ha promesso di fare altrettanto con te se vede che il tuo colorito va sul fucsia e la giugulare si gonfia. Abbiamo poi la ciliegina sulla torta: il cretino figlio di buona donna, quello che ha capito tutto, un cavallo che qualche Caligola ha messo nel senato, un incompetente con l'ampiezza di visione di un topo miope e che ha pure la forfora.
Fino a ieri ero semplicemente sconfortata da questo fatto, poi ho fatto visita a London Alcatraz e ho trovato questo post e mi sono tirata su di morale. Grazie Yoss, grazie Rachel, ora finalmente so dove posso mandare tutta la commissione in vacanza.


7 commenti:

Gillipixel ha detto...

Cara Farly, da buon asociale sotto vuoto spinto :-) credo che le commissioni siano una delle piaghe più flagellose della nostra epoca :-) il loro unico risultato è quello di diluire nel mare magnum della comunicazione (ossia del'emssione di vuoti fonemi travestiti da ragionamenti) quel minimo di lucidità su un problema che si possedeva all'inizio di tutta la cosa :-)
Ma forse mi sbaglio alla grande, come mi succede spesso :-) sono certo che le tue commissioni trarranno grande beneficio dalla fantasia e dall'inventiva che ti è propria :-)

Il discorso dell'ottimismo in tempo di crisi ha un suo perchè :-)
E' strano e piacevole a volte accorgersi come l'umore persegua sue strade del tutto imprevedibili...anche il mio lo sento spesso fuori sintonia rispetto ai fattori esterni...sembra che l'interno di noi a volte viaggi su binari completamente diversi rispetto all'esterno...questa cosa, o una simile, una volta la sentii dire da Sgarbi riguardo "Il diavolo in corpo" di Radiguet...
Niente...bacini di chimerica contentezza per il tuo ritorno alla scrittura, che speriamo rimanga costante :-)
Nalta dice blogspot, isola del mediterraneo sulla quale la brezza marina cagiona un lieve ingrossamento alle adenoidi degli isolani :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

caro gilly mica lo so se trarranno beneficio le mie commissioni, il punto è: io sarò in grado di non farmi venire la pressione a 3000 e ad evitare l'ulcera? a tale scopo il senso dell'umorismo e del paradosso dovrebbe aiutare, ma credo me ne servirà molto :-)

sull'essere asincroni rispetto al reale io e te siamo sincroni ;-) ma dal'altra parte siamo chimera, no?

la scrittura dipende molto dal tempo che le rotture di palle mi lasciano e dalle energie che assorbono, a sera spesso svengo e basta, altro che scrivere. baci

LorenZo ha detto...

E io che credevo che le commissioni servissero solo a foraggiare gli amici...

Non so perché ma mi piace immaginare che il tuo lavoro abbia qualcosa a che fare con il restauro.
Non so da dove venga fuori questa fantasia, ho letto solo 3 o 4 post dei tuoi.

Sul caos->ottimismo->ordine credevo di essere l'unico sostenitore (intendo uno vero). Mi piace quando dici "Il lato creativo, tecnico, immaginifico, è la bellezza, quasi tutto il resto è pura rottura di palle.". Aggiungerei un paio di corollari al teorema (e.g. anche il lavoro di supporto e contorno deve essere elaborato con lo stesso approccio/metodologia - purtroppo), ma si tratta di dettagli.

farlocca farlocchissima ha detto...

caro lorenzo, il lavoro di contorno è fondamentale, fa parte del lato immaginifico se vogliamo, l'organizzazione e la gestione del lavoro hanno un senso se mirano a rendere ciò che c'è di bello, fattibile. Ma mica siamo in un luogo logico noi e così diventa pura rottura di palle. :-)
ps bah, restauro, non so direi che di manualità ne ho proprio poca :-D

LorenZo ha detto...

Ho letto atri post. Hai una grande sensibilità. Forse avrei dovuto usare più tatto con te. Ok, da ora in poi.
Mi dispiace per tua mamma. Ma non capisco ancora come si possano postare cose che per me sarebbero così intime. Difficile colmare quel vuoto. Io ci provo con la scienza, Darwin... aiuta, un po'. M'illudo.

Altri indizi: sei un'appassionata di matematica. Evviva! Io ci lavoro :-) Anzi direi che sono proprio in un "luogo logico e immaginifico". Bellissimo il tuo post sul processo markoviano. Tu magari non lo sai, ma poi uno va a dormire interrogandosi sul perché una tizia su web si preoccupi e fantastichi sulla lunghezza della memoria :-)
Per associazione ho pensato alla "qualità" della memoria, per esempio alla frequenza di scansione nel tempo e ai bit per sample (come la musica digitale). Per esempio uno può avere anche una memoria lunghissima ma "sfuocata", come la qualità di un MP3 a 64 kbps 11 kHz. Chiudo con una battuta. Quando sento ragionare uno stupido, penso: "Che cervello a bassa risoluzione!" Rende l'idea?
Ciao :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

Caro lorenzo, scrivere della morte di una madre è un esorcismo. Il gioco sta anche nello scrivere in modo tale che alla fine non si capisca di chi stai parlando, solo chi ti conosce e magari la conosceva capisce fino in fondo i riferimenti.

Punto 2: Ma pure tu sei un nerd!!! benvenuto nel club! ti dirò il mio post sui processi markoviani non è del tutto rigoroso, ma regnava la fantasia e l'analogia, stavolta niente dimostrazioni... nessuna condizione è necessaria e/o sufficiente per scrivere di cosa ti suscita un'analogia poetica con un oggetto matematico.

Punto 3: avrò magari una notevole sensibilità ma sono al mondo da un pezzo e non mi stranisco facilmente. Non mi sembra che tu sia stato indelicato, da queste parti gira gente ben più da caserma ;-)

Punto 4: sì anche una memoria fuzzy ha il suo fascino, la immagino un po' miope, che imbellisce il ricordo, attenua i dolori e ammorbidisce gli spigoli.
Comprime ricordi in formato mp3 così ce ne stanno di più, campiona il meglio e butta fuori il peggio in caso di ottimismo, in caso di depressione fa il contrario...

Ah la battuta sul cervello a bassa risoluzione me la rivendo...

LorenZo ha detto...

Ah lo sapevo che avresti apprezzato la battuta del cervello LR :-)
La mia idea esatta: lo stupido vede per esempio 4 pixel enormi, tra il beige e il marrone, e interpreta la figura come e.g. un elefante, quando invece è, boh, un De Chirico!

Sicuro, nessuna condizione è necessaria e/o sufficiente per essere inspirati.

E il caso del "buco di memoria"? E il "vuoto di memoria"?
Tracce rovinate per sempre o temporaneamente.
:-D

'notte!