Qualche tempo fa mi è stata data una bella rappresentazione dei concetti di
partecipazione e
coinvolgimento.
"Hai presente il tramezzino uova e salame, o quello uova e wurstel?"
"Sì, certo, buoni..."
"Bene all'evento tramezzino la gallina
partecipa, il maiale è
coinvolto."
La differenza ad alcuni sembra poco evidente, altri la afferrano al volo, tutti però arrivano a capire che è una differenza essenziale. La gallina resta, può continuare a produrre uova, ad alimentare il mondo, il maiale, per quanto non se ne butti via nulla, ha finito di nutrire. Per altri la lettura è più autoreferenziale, la vedono in chiave di autoconservazione e non di "fornitura di servizio". Io la vedo in entrambe le chiavi.
Come già
detto l'accudimento di qualcuno in necessità è parte rilevante della mia vita, in questo contesto, l'essere la gallina e non il maiale diventa fondamentale. Sia in termini di autoconservazione che in termini di fornitura di servizio.
Esistono però altri contesti nei quali l'essere gallina o maiale è piuttosto rilevante. La prima cosa che viene in mente, sopratutto a chi ha fatto parte del club dei cuori infranti (per inciso ho stracciato la tessera anch'io) sono le relazioni di coppia. Chi mi proponeva la metafora si vuole porre come gallina dato che anche lui ha fatto la parte del maiale almeno una volta in vita sua (io quasi sempre, se no non sarei farlocca).
Ma è davvero possibile partecipare e non coinvolgersi in una relazione affettiva?
Qui bisogna fermarsi un attimo e definire un po' meglio cosa siano
partecipazione e
coinvolgimento. Parlando con alcuni amici, in questo contesto, la prima assume un connotato negativo, un rimanere freddi e distaccati e quindi un essere fuori dalla relazione, mentre il secondo è visto in modo molto positivo e sostanzialmente necessario all'esistenza stessa della coppia. Per qualcun'altro la partecipazione è caratterizzata dal
rimanere in controllo, non perdersi ma essere colui o colei che
guida.
Secondo me abbiamo torto tutti.
Innanzitutto il controllo è una mera illusione e il distacco non esclude automaticamente l'amore. Troppo spesso viviamo le relazioni di coppia come un nostro sogno nel quale l'altro deve partecipare e deve farlo secondo le nostre modalità. Quando poi l'altro, di cui ci eravamo sostanzialmente dimenticati, si ribella, la cosa ci distrugge perchè distrugge il nostro sogno. Inoltre, se ci pensiamo un momento, ci coinvolgiamo, nel senso di diventare maiali, quando ci affidiamo affettivamente come un bambino si affida ai genitori: senza strumenti e senza lucidità. Se però abbiamo superato i 30 (e qui lo abbiamo fatto da un pezzo), all'ennesima scarpata in faccia, magari guardando il set di spazzole che è stato fatto con le nostre setole, forse dobbiamo cominciare ad accettare che ogni cosa ha un inizio, una durata e una fine. Se riusciamo ad immergerci in questo andare della vita naturale, siamo delle ottime galline, produciamo bellissime uova con grande soddisfazione nostra e di chi le mangia.