Dell'autunno, come della primavera, mi piace tanto l'equinozio. Mi fa pensare che siano stagioni per bene, caldo e freddo si alternano abbastanza equamente, giorno e notte stanno alla pari, almeno all'inizio. Certo la primavera è più simpatica perché nel suo scorrere porta una quantità crescente di calore e luce, mentre l'autunno ha questa vena di malinconia crescente, questo infreddolimento sempre maggiore. Comincia così, senza clamore, una mattina apri la finestra e capisci che dovrai mettere le scarpe chiuse e i calzini se no in moto le dita dei piedi perderanno sensibilità. Torni a casa, è sera e di colpo tiri fuori la coperta leggera, perché a te che sei un po' serpente, sotto i venti gradi ti si gelano pezzi sparsi. Però all'equinozio luce ed ombra si equivalgono, il pianeta, per un attimo diventa come il simbolo di yin-yan. E' tutto tranquillo, non c'è quella passione sfrenata che porta con sé l'estate, né quel senso di immobilità un po' fatalista, dell'inverno. Siamo, per un attimo, in perfetto equilibrio.
E allora ti dici che anche tu puoi fare qualcosa di equanime, di egualitario, di equilibrato. Ad esempio puoi ricominciare a parlare con la tua parte web, puoi uscire da quel silenzio quasi totale che ti ha catturato da giorni. Puoi equamente, (e possibilmente) in bella prosa, tornare a dire cazzate sul tuo blog.
6 commenti:
Bentornata Farly...la pausa non ha per nulla influito sulla qualità della tua prosa...c'è solo il rammarico di aver perso in questo tempo altri scritti belli come questo, ma c'è il tempo per recuperare alla grande :-)
L'equinozio è davvero un giorno cruciale, ma visto col tuo sguardo diventa speciale :-)
Bacini equi e noti :-)
tranquilli gilly, di scrittini non ce ne stavano manco per finta, se no che silenzio era? :-D
l'equinozio non dura che un istante, una frazione di secondo... infatti è già passato :-) Ora ci attende un periodo di equilibrato squilibrio. Produrre!
caro lorenzo, m'è presa una botta di silenzio. una specie d'influenza, una cosa strana. non che non abbia idee, a volte le butto anche giù, poi mi dico "ma perché dire questo?" non sapendomi rispondere taccio. piano piano sto guarendo, credo, chissà magari riesco a ripartire, ogni tanto riesco anche a commentare i blog altrui... :-)
No te preocupes, una volta, dopo mesi di lavoro durissimo, finito il lavoro, e sfinito io, sono andato in vacanza a NY e sono stato assolutamente zitto per i primi 15 giorni! Il silenzio totale! Andavo, giravo su e giù, facevo mille cose, stavo bene, ero sereno... ma zitto! Non parlavo con nessuno. Non ho neanche telefonato ai miei - che non sapevano dove fossi :-) Poi sono salito su un elicottero (il tour cittadino) con dei giapponesi (in effetti a pensarci è una cosa da giapponesi, ma io sono passato lì per caso) e dopo è stata un'esplosione. Come una vita nuova. Ho fatto amicizia con un po' di NYesi, ho visto concerti qui e là, ho proseguito la vacanza altrove, cuccato alla grande... :-) Al rientro ho cambiato città... Una rivoluzione. Ecco, secondo me ti sta accadendo questo :-)
P.S. Quest'anno, a capodanno, sono salito su una di quelle macchine infernali da luna park che fanno il giro della morte. Che è una cosa che non ho mai fatto prima. Non è nel mio stile. Bene. È stato un anno bellissimo. E ancora non è finito! Come dire un anno... upside-down ;-) Auguri!
che bella prospettiva che midai! sì forse è questo quel che sta succedendo, una rivoluzione ;-)
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