venerdì 3 dicembre 2010

Tornando sui banchi di scuola...*

In questo periodo mi trovo molto coinvolta con la vita universitaria. Da un lato ho degli amici che, seppure ben più che adulti, hanno deciso di tornare sui banchi di scuola e si sono iscritti all'università (passando ardue selezioni), dall'altra perché in questo semestre tengo un corso presso una facoltà scientifica. Le mie intersezioni con il mondo universitario sono state tante, continue nel tempo e di solito piuttosto belle. Ne conosco pregi e difetti, nonché l'evoluzione degli stessi (sopratutto dei primi), così non ce la faccio a stare zitta.
Cominciamo dicendo che confermo quanto dice uno degli amici tornati a scuola: la riforma Gelmini è pura fuffa. Lui sostiene che sembra la riforma dell'esercito scritta da noi due insieme che non abbiamo neanche fatto il militare. E' vero.
Nella regolamentazione/legislazione universitaria già esistono (e da sempre) ampi strumenti per dar spazio alla meritocrazia e al controllo sulla produttività, solo che nessuno li implementa. Ad esempio tutti i docenti che vincevano un concorso, fino a poco tempo fa, passavano 3 anni in "prova" (con abbondante decurtazione dello stipendio già non proprio elevato), dopo i tre anni una commissione di revisori, esperti degli stessi temi di cui si occupavano i docenti, li confermava o meno in ruolo sulla base della loro produttività. Questo in teoria, dato che nessuno, o quasi, pare sia mai stato non-confermato.
L'attività didattica andrebbe rendicontata lezione per lezione con un libretto, cartaceo, della didattica (questo ad esempio alla Sapienza a Roma), libretti che finivano in archivio senza che nessuno li guardasse, così molti hanno smesso di farli,(sempre alla Sapienza ora si fa tutto via web in forma sintetica e finalmente i rendiconti li usano e la gente ha ripreso a farli).
I concorsi, locali o nazionali che fossero, erano piuttosto duri, prove scritte e di laboratorio, lezioni da tenere ed esame (in teoria) minuzioso delle pubblicazioni e del lavoro svolto. 
E via così. 
In pratica c'è già tutto, ma se non ha funzionato fino ad ora perché dovrebbe funzionare un qualcosa di apparentemente nuovo che implementa, nella sostanza, le stesse cose?
Appunto è fuffa.
La protesta in corso, per quanto legittima, è misera pure quella. Ripropone le stesse modalità di sempre, testimoniando una mancanza di immaginazione deprimente. Ne parlavamo con i ragazzi del corso, mi avevano cercato per sapere se facevamo lezione dato che il dipartimento è occupato. Si rifletteva che in fondo, se il punto è che mi si vuole togliere la possibilità di studiare, che senso ha bloccare le lezioni? Al contrario, occupiamo tutto, teniamo tutto aperto e organizziamo lezioni e seminari a ciclo continuo. 
Il punto fondamentale è la mancanza di denaro. Manca tutto oramai, anche il personale sopratutto quello pensante, non c'è turn over e quindi anche nelle amministrazioni non c'è abbastanza gente, con un sistema oltretutto super burocratizzato. Pochi giorni fa ho assistito ad una scenetta che pare sia la norma:

Ufficio amministrativo di un dipartimento della Sapienza in piena riorganizzazione, quattro impiegati, di cui uno solo realmente attivo, gli altri stanno cercando di capire le nuove norme se no non sanno cosa fare delle carte che hanno in mano. Ingresso di un docente con gli occhi di fuori, è il terzo in mezz'ora:
- Qualcuno mi dice perché non è stata approvata la richiesta di riparazione della finestra che ho fatto?
- Professò nun ce stanno i sordi..
- Lo so per questo ho chiesto di pagarla io con i soldi di quella consulenza che ho fatto, quel contratto che ho portato qui per finanziare queste cose...
- Professò nun lo so allora... sarà n'artra roba de quelle co' la corte dei conti...
- Ma a me viene la bronchite...
- Professò nun lo so je l'ho detto...
- .... (parolacce del docente) ...
- Professò ma che cazzo volete tutti da me che c'ho solo la terza media?
Il professò smette di bestemmiare, si guarda intorno e con aria desolata:
- Già, ma lei con la sua terza media forse è l'unico che sa quel che succede qua dentro...

*liberamente ispirato dalla realtà corrente

2 commenti:

Gillipixel ha detto...

Cara Farly, dear half of kimer (...va beh, in inglese non si dirà proprio così :-), questo tuo articolo è importante per due ordini di motivi: primo, fornisce informazioni di prima mano, ossia dati riportati da una persona che conosce bene l'ambito di cui parla, per cui uno alla fine si fa un'idea un po' più completa dell'argomento...secondo, per contrasto, invita a riflettere ancor più sulla vacuità dell'informazione ufficiale...quando mai si è sentito in un tg (di qualsiasi rete) entrare un minimo nel dettaglio dei contenuti?...come fa uno a farsi un'opinione, se, nella riduzione banalizzante dei media, tutto si riduce ad un mero contrapporsi di fazioni, a due frange di tifoserie?

L'aneddoto è divertente, quanto amaro, ed il video è troppo giusto :-) Canzone massiccia!!! :-)

Bacini più informati :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

caro half kimer in fondo proprio questo volevo, dare un paio di notizie in più su qualcosa di cui si parla emettendo solo aria... be' come al solito no? ;-) bacini massicci