lunedì 23 novembre 2009

Tempesta?

Certi giorni ti senti così, come un cielo in tempesta. L'anima in subbuglio, i pensieri che si addensano neri e si raggrumano in crocchi rabbiosi, un parlottio concitato invade ogni angolo della mente e potresti prendere a schiaffi chiunque. No non chiunque, ma coloro che vagano per la vita come se in fondo ciò che accade non fosse affar loro. Non parlo di monaci zen che hanno raggiunto l'illuminato distacco dal mondo, non parlo di gente che è nel mondo ma non appartiene ad esso No, parlo di quella immensa carrettata di imbecilli che continuano a guardare solo i propri calli quando una nave sta affondando. Coloro che hanno del mondo una visione così ristretta ai soli personalissimi interessi che, dopo 10 minuti che ci parli, ti viene la claustrofobia, ti si raggrinziscono i neuroni e ti sale la nausea. Ti prende un attacco di pessimismo universale, smetti di proferire verbo, taci, guardi e mentre loro parlano, quei due neuroni ancora vivi, cominciano a cercare le indicazioni per le scialuppe di salvataggio. Alzi gli occhi e vedi la stanchezza immensa che ha invaso la faccia di un altro, quell'altro che sa che c'è una falla grossa come una casa, che ha capito che abbiamo preso l'iceberg. Allora vorresti la bacchetta magica, non per salvare la nave, no, solo per trovarti altrove, velocemente ed evitare di vomitare in pubblico. Ecco magari inviteresti pure quell'altro, non foss'altro perché si merita una vacanza.
Ecco mi sa che ultimamente ho passato troppo tempo dentro a riunioni di lavoro....

10 commenti:

Yossarian ha detto...

Ma sai che oggi mi sentivo cosi'?

C'era un deficiente che mi parlava ad un meeting e improvvisamente mi e' comparsa questa immagine nel cervello, del tizio legato a un pilone di un pontile in attesa dell'alta marea e dei granchi.

Come in un romanzo di Norman Mailer.

Devo preoccuparmi?

farlocca farlocchissima ha detto...

uhmm non credo sia preoccupante davvero, secondo me la soglia della preoccupazione corrisponde al momento in cui cominci a vederli legati sulla graticola mentre tu controlli se sono cotti con il forchettone da BBQ...

Gillipixel ha detto...

Farly, mi è spiaciuto tantissimo leggere che metà della chimera sta attraversando un periodo di travaglio...
Forse l'unica cosa da fare in questi casi è tenersi saldi al proprio buon senso, lasciandosi attraversare dal non-senso che ci circonda, senza consentirgli di farci male...
Non so...niente, non si sa neanche bene cosa dire...forse solo "maaaaoooo" :-)

Ah, poi ci sarebbe anche un'altra cosa da dire, prendendo uno a caso dalla carrettata di imbecilli...lo si guarda in faccia e gli si rivolge questo invito para-siculo suggerito ovviamente dall'infinita saggezza di blogspot: sucark :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

mezza chimera mia mi stavi mancando :) maaaaoooo va benissimo e più che di vero e proprio travaglio direi che è ordinaria amministrazione nel vivere italiano. sucark mi pare più che appropriato, aggiungerei anche un smettetila di barigattare!!! (tanto per citare il lonfo che in fondo lo fa solo di rado)

Luca Tassinari ha detto...

Ecco, con la mia "invettiva contro un improvvido laudator di giorni", un paio di settimane fa, volevo dire grosso modo quello che dici tu in questo post :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

infatti ti pensai nel mentre dello scrivere :-D

Luca Tassinari ha detto...

direi che siamo pronti per fondare il partito degli ottimisti informati. (che peraltro come sigla avrebbe "poi", che è già un bel programma :-))

farlocca farlocchissima ha detto...

sììì mi piace moltissimo il P.O.I. ha anche un che di calma paciosa come sigla :-)... "sì, bene lo facciamo p.o.i"...

Anonimo ha detto...

quanto sarebbe bello una vomitata splatter dissacratoria. V

farlocca farlocchissima ha detto...

:-) beh v. sai che sono una vera signora certe cose proprio non posso ermettermele :-D