A Roma ci sono pezzi di strada fatti così, come nella foto. Sassi antichi sui quali i piedi di milioni di esseri umani e non, sono passati. Strade romane di oggi, di ieri e dell'altro ieri, le percorro spesso, un piede davanti all'altro, quasi sempre guardando per aria. L'ho già detto che mi piace camminare, mentre vado penso, guardo, ridacchio osservando cose e persone e anche piango, quando luoghi e oggetti mi ricordano qualcuno o qualcosa che ancora duole. I luoghi hanno per ciascuno di noi una memoria, sono come delle ancore di pensieri e vicende, conservano per noi, nella nostra mente, un brandello di un avvenimento, di una persona. Così mi capita spesso di chiedermi a proposito di questi luoghi, di questo posto in cui vive gente da molto più che 2000 anni, cosa abbia di particolare. Cosa ha Roma, per essere punto di attrazione da così tanto tempo? Magari questi sassi, che sono anche strada lo sanno, sono stati ancore per ricordi innumerevoli, hanno ascoltato, visto, vissuto, una quantità di vicende impensabile per noi che siamo più transitori, per noi che li calpestiamo, anche distrattamente. Ho girato tanto in vita mia, vissuto in altri luoghi per periodi più o meno lunghi, solo in India, in alcuni luoghi antichi, ho provato qualcosa di simile a quello che mi comunica Roma. Un senso del luogo in sé, come se ci fosse una ragione, che non so, per star lì, per restare lì.
A volte cammino per queste strade senza percepire nulla di ciò che ho intorno, o almeno così mi sembra, però ho magari scattato qualche foto, ho comunque posato gli occhi da qualche parte e a posteriori scopro che, comunque, qualcosa mi è rimasto addosso, qualche impressione, qualcosa di sottile che non ha nome. Quel qualcosa che sempre e comunque mi riporta qui, a questo luogo per restarci.
A volte cammino per queste strade senza percepire nulla di ciò che ho intorno, o almeno così mi sembra, però ho magari scattato qualche foto, ho comunque posato gli occhi da qualche parte e a posteriori scopro che, comunque, qualcosa mi è rimasto addosso, qualche impressione, qualcosa di sottile che non ha nome. Quel qualcosa che sempre e comunque mi riporta qui, a questo luogo per restarci.
Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente,
non aver radici, per l'anima,
da vivere soltanto da vedere!
da vivere soltanto da vedere!
Neanche a me appartenere!
Andare avanti, andare dietro
l'assenza di avere un fine,
e d'ansia conseguirlo!
Andare avanti, andare dietro
l'assenza di avere un fine,
e d'ansia conseguirlo!
Viaggiare così è viaggio,
Ma lo faccio e non ho di mio
più del sogno del passaggio.
Il resto è solo terra e cielo.
(Fernando Pessoa)
12 commenti:
bellissimo scritto, Farly (...e mi sono martellato le dita per non digitare "scrittino"...:-)
Gli antichi lo chiamavano "genius loci" e io ci credo :-) ma non nel senso moderno: che sì, un luogo sarebbe stato scelto per fondare una città perchè lì c'era un fiume e il clima buono e tutte queste "quantitativate" oltre le quali noi moderni non sappiamo capire...no, no, io al genius loci ci credo proprio nel modo degli antichi, nel senso che ogni luogo ha il suo genio, il suo nume: per questo ogni luogo è diverso e alcuni sono insuperabili per intensità: il loro genietto è più potente e di classe :-)
aaaah aaah hai resistito fino alla fine poi hai ceduto! t'è venuto fuori il "genietto", ti sentisse quello di roma non vorrei esserci per la sua reazione.... ;-)
a parte le scemenze, è proprio il genius loci che avevo in mente, ma in india non lo chiamerei così e anche il nome latino forse lo limita nel tempo.
aaarrrrgggghhhhh!!! è più forte di me, non ce la posso fare...persino il "lapsus diminutivi"!!! :-)
...non guarirò mai :-)
sassi vivi. misterioso magnetismo. che a volte si percepisce in un batter di ciglia, mentre tieni d'occhio la fila ed il semaforo ed il motorino che svicola a sx...
sì.
a.
@gilly: eehe eeeh lo so è dura disintossicarsi dai diminutivi, ma ce la puoi fare :-) in realtà potresti provare a scrivere qualcosa SOLO con diminutivi... chissà che effetto ti fa?
@a.: tanto per cambiare, di chi erano gli occhi che guardavano? miei o tuoi? ;-)
Farly, questa mi baleni di fornte, più che una tentazione è una sfida :-) tutto diminutivi? Quasi quasi mi ci butto :-)...mi hai dato un'idea: seguiranno conseguenze...anzi, conseguenzine :-) ahahahahah
sìììì, voglio vedere le conseguenzine!!!
Sfida accettata: ti stupirò con effettini specialini :-))) ahahahaa
Farly, vai su paroleincerca e avrai panino diminutivo per i tuoi denti :-))
ciao farlocca!
ho dato una veloce occhiata ai tuoi scatti! brava! mi piacciono un sacco...con piu calma mi metterò a leggere i post.
ho notato che la tua foto "punti di vista" è molto simile alla mia "Identichedistanze"!
che combinazione!
se vuoi dare un occhi al mio blog, ne sono ben contento!
ciao ciao!
Andrea
begli scatti anche i tuoi andrea! è vero che le due foto si somigliano molto come concezione :-) ben arrivato da queste parti...
finalmente un "posto" dove esiste il noi, cara, carissima farloc
a.
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