lunedì 30 marzo 2009

Piccoli passi

Piccoli passi, impronte minute sulla sabbia. Una creatura ha lasciato un segno, una traccia con un piccolo strascico. Trascinava qualcosa, forse era un uccello, piccolo, che costruiva un nido di sterpaglia, là dietro le dune. L'occhio si sofferma, immagazzina le linee delle impronte a contrasto con le linee d'ombra disegnate dal sole sulla sabbia. "Ciò che noi vediamo delle cose sono le cose." dice Pessoa, cosa vediamo noi delle tracce delle cose? La mente cerca di rispondere e allora crea una storia minima che, qui sulla spiaggia, si conclude con il vento, ora più forte, che spazza via ogni ricordo del passaggio.


6 commenti:

Gillipixel ha detto...

molto evocativo, Farly...ricordo quando andavo al mare, all'epoca della mia sbarbitudine :-) e anche il mio sguardo e la mia immaginazione venivano captati da tutte quelle zampette e segni sulla sabbia, come un alfabeto spontaneo e non codificato, scritto dalla natura per dirci i suoi significati misteriosi...
un'altra cosa a cui ho pensato leggendoti oggi è invece più faceta...ossia, che lo spirito di Tex Willer e Kit Carson, una volta entrato in noi, non ci abbandona mai :-)
mantoco dice blogspot: strano frutto esotico dal gusto sempre vagheggiato ma mai assaggiato da bocca umana :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

ach non ho capito cosa/come centra tex willer....

Gillipixel ha detto...

tex willer c'entra in quanto gran vecchio segugio di tracce :-)
su un terreno, poteva pioverci su 3giorni, passarci una mandria di bufali, un corteo di scioperanti in scarpette da calcio con tacchetti, ma lui ti sapeva comunque dire che 4 giorni addietro di lì era passato un cavallo zoppo con il ferro posteriore destro consumato :-)
ovesc, secondo blogspot, nuovo punto cardinale inedito, oppure stupore partenopeo che accoglie sua Eminenza :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

aaah aaah bellissima associazione! sì tex willer centra perfettamente! lui sì che vedeva le cose nelle cose e anche nelle loro tracce :-)

Anonimo ha detto...

sì. ricordo due bambine sulla spiaggia, miopemente piegate sulle impronte, a creare la storia del passaggio di un uccellino.
(una delle quali non ha mai letto tex willer, ma ha giocato molto nei bosci. l'altra?)
a.

farlocca farlocchissima ha detto...

l'altra ha giocato molto sulla spiaggia, tex willer glielo raccontava il fratello, mimando tutta l'avventura, di solito cercando di passarle una corda al collo, perché-così-si-fa-hai-cattivi... ehm era una bambina strana...