sabato 26 settembre 2009

Luci, Ombre

Certi periodi della vita sono notturni. Non perché andiamo in giro di notte e dormiamo di giorno, no sono notturni dell'anima. Una malinconia costante che riduce l'intensità della luce, una malinconia autunnale, preludio dell'inverno in cui finalmente sarà possibile riposare. A parte la metereopatia, le sindromi premestruali e gli anticipi di andropausa, che vengono invocati a spiegazione di codesto stato, di solito c'è un buon motivo che lo sottende. Per me è quasi sempre una combinazione di stanchezza fisica ed elaborazione di qualcosa di molto molto complicato, qualcosa che risiede al fondo dell'anima e da fastidio. In questi periodi è quasi sempre buona norma igienica starmi alla larga, è fondamentale non farmi promesse che poi non si possono mantenere con certezza perché le poche forze che ho si concentrano a reggere i miei pezzi, quindi in caso di buca, e peggio ancora di buca-con-acqua (cioè senza avviso di inadempienza) divento una tigre con denti a sciabola. Detto questo e scusandomi tra me e me con chi ho morso ultimamente (anche se non leggerà mai quel che scrivo qui), proseguo.
Ciò che sottende la malinconia presente è qualcosa che condivido (tanto per cambiare) con la mia mezza chimera gillipixel: l'essere effimeri. Lui diceva inutile, ma poi parla che ti ri-parla, la parola giusta è effimero/a. Quel senso di passare di qua senza lasciare traccia, scivolare tra le pieghe della vita senza che nulla resti, neppure il dna. Ti guardi intorno e proprio non ce la fai ad appassionarti a ciò che da un senso alla vita di molti, del gossip politico-televisivo non te ne frega proprio nulla, delle lotte intestine al luogo di lavoro a scopo carriera, ancor di meno. La polemica sinistra-destra ti sminuzza le palle o ti fa venire l'orchite (a scelta), tanto lo sai che sia come sia, dipende tutto dalla qualità delle persone che gestiscono il potere e non da quel che dicono che tanto è volatile. Famiglia non ce l'hai e quindi non hai responsabilità imprescindibili, vai, ti muovi sfiorando la vita degli altri, lasciando ai tuoi contemporanei briciole di amore e amicizia, anche qualche granello di saggezza, molli qualche sberla, raccogli altrettanto. Tutto assolutamente e totalmente impermanente.
Questo è in totale contrasto con ciò che mi ha nutrito sin dalla culla, un'educazione intera basata sul lasciare traccia di sé, o con le opere dell'ingegno o con quelle biologiche (figli). Bene, sul lavoro sono bravina ma non da nobel e figli non ne ho. Quindi sto tradendo l'anima stessa di ciò che mi è stato insegnato.
Poi mi fermo, chiacchiero con qualcuno, guardo i raggi del sole e di colpo mi rendo conto che le effimere sono anche insetti, farfalle ad esempio, e che sono bellissime.


presa da qui

10 commenti:

Gillipixel ha detto...

Nessuno passa senza lasciare segno, Farly :-)
...condivido le sensazioni che hai così mirabilmente tratteggiato in questo bellissimo scrittino, perchè le sento anche molto mie (mica per niente, siamo chimera :-), ma a volte mi succede anche di provare il sentimento contrario: mi spaventa l'idea di lasciare tracce troppo profonde e rivaluto il mio passo leggero ed effimero :-)
L'importante è trovare la sintonia fra le sensazioni provate ed il peso dell'orma che di volta in volta andiamo a posare :-)
Grazie per avermi citato, mi lusinga sempre comparire fra le tua righe come piccolo cameo chimerico :-)

Paolo ha detto...

Wauu... Farly sei bravissima ...
apparte 0__0 l'orchite....riesci a trasmettere il senso di malinconia che per un verso o per un altro condividiamo ... senza fare le "scarpe" ... al nostro carissimo amico Gill ... e senza che ti incavoli, non posso fare a meno di dirti che Ti voglio Bene!

Rosa ha detto...

La cura è vedere "la vita è meravigliosa" (anche se l'oracolo suggerisce "luydonil"): peraltro, non che il sistema solare sia dotato di particolare "permanenza".

Cmq sì, anch'io sono stata cresciuta all'idea di lasciare traccia...sarà mica un caso che i giudeo-buddisti sono così tanti?

farlocca farlocchissima ha detto...

@gilly: sì è da te preoccuparsi del lasciar traccia :-) comunque anche i gatti graffiano e lasciano cicatrici, muoversi in modo felpato è cosa difficile, è bella e be' non è che poi mi/ci dispiaccia essere un'effimera ve?!

@Paolo: la famiglia delle effimere è assai ampia, siamo creature malinconiche a volte, ma voi parte maschile della famiglia avete più tempo per uscire dalla medesima. riflettici tu e ci rifletta pure la mezza chimera....

@rose: eeeheee che palle ve! la vita è meravigliosa di frank capra? quello mi ci sono fatta dei pianti di commozione alla mo-me-vergogno-per-il-resto-della-vita :-D sì credo che la radice giudaica spinga per contrasto al buddismo onde evitare il suicidio per inadempienza ;-)

Yossarian ha detto...

Proprio un bel post Farly.

E siccome hai parlato di momenti notturni notturni dell'anima, concetto bellissimo che condivido pienamente, ti faccio un piccolo presente.

Per superare quei momenti dobbiamo tutti produrci in sforzi immani e allo stesso tempo 'minimali', nel senso che sono drammi personali e privati che in virtu' di questa caratteristica, gli altri spesso faticano a comprendere.

A nostro modo siamo tutti degli 'eroi', seppure in miniatura.

Questo e' il link a 'Heroes' di Bowie, cantata in tedesco.

Chi ha detto che il tedesco e' una lingua dura e spigolosa che non va bene per la musica?

Non lo so, ma non capiva un cazzo di musica.

Io poi adoro Bowie. Fra l'altro nelle foto che scorrono, ce n'e' una dove indossa un cappotto nero di pelle da Ghepeu ed e' strafico.

Fa molto 'la spia che venne dal freddo'. Romanzo bellissimo e bel film.

Fra l'altro la canzone e' ispirata alla scena finale del film, quando lei e Richard Burton tentano di passare il Muro e lei viene uccisa dai Vopos della Germania Est.

Io che sono un cinico qualunquista demagogo, faccio fatica a trattenere un lacrimone ogni volta che vedo il film.

Poi sai, per quelli della mia eta' Berlino in un certo senso rimarra'sempre quella della guerra fredda, con spie, Checkpoint Charlie e storie romanticissime, rigorosamente in bianco e nero, fra spie.

Ganzo.

'Helden" (Heroes) David Bowie.

http://www.youtube.com/watch?v=nb6Gbi1MpoE

Buon weekend

farlocca farlocchissima ha detto...

@Yoss: c'ho il lacrimone, me l'ero scordata questa!! il bowie teutonico mi faceva così "sangue" che era una cosa quasi imbarazzante ... ai tempi, da pischella e anche da più grandina avevo una cotta per il david musicale che era superata solo da quella per l'uomo ragno. ecco dato che come età sto dalle tue parti condivido totalmente l'idea di berlino, anche se pare ora sia spettacolare... toccherà andarci...
uhm, mi piace l'idea eroica, ecco propongo l'idea dell'effimera eroica... sì insomma immagina: battaglione di moschini e farfalle, io mi prendo un ruolo di capo cavalleria, generale, stile il gladiatore "ci rivedremo nei campi elisi" e via giù botte, poi al grido di "caricaaaaa" ci lanciamo eroicamente contro i nostri demoni interiori... va be' basta acidi

Anonimo ha detto...

mhhh... dunque, io scelgo: farfalle bellissime, impermanenza del sistema solare e fatica nella comprensione di intime tensioni.
grazie di tutto. squisito!
a.
alias sid

verifica parola: artica. (ci fpiano!)

farlocca farlocchissima ha detto...

ok a.- sid, aggiudicati tutti gli elementi. l'esercito effimero ringrazia e accoglie grato :-)

Anonimo ha detto...

Sì le farfalle sono bellissime ed effimere. Direbbe un personaggio di un romanzo cyberpunk "esse bruciano la loro candela da entrambi i lati e quindi ardono per metà del tempo, e brillano per questo con il doppio dello splendore". Ovviamente rispetto ai bruchi. Sono effimere come tutto il resto dell'universo, cambia solo la scala di grandezza (in spazio e tempo) aggiungo io. Anche ciò che ci sembra immutabile svanirà ugualmente in un tempo lunghissimo e vale lo stesso per la sua traccia. Nulla lascia veramente una traccia del suo passare qui, ovunque sia "qui" o qualunque cosa voglia dire "lasciare traccia". Io credo profondamente che una "traccia" sia più effimere del suo "autore"

farlocca farlocchissima ha detto...

cyberpunk, quello che scrivi da speranza, respiro e allegria. pensare che la traccia sia più effimera dell'autore è magnifico :-) torna presto che sei sempre gradito baci