martedì 1 luglio 2008

Vacanze 1


Si avvicina il momento del compleanno. Un senso di sottile panico avanza, avrò la forza per non passarlo in lacrime? I motivi per piangere sono due in realtà, in comune hanno la separazione subita, uno è l’abbandono di cui ad altri post, l’altro motivo è l’assenza di mia madre morta improvvisamente qualche anno fa, altra assenza che diventa continuamente presenza.
La soluzione mi salta agli occhi un pomeriggio durante una telefonata con il mio amico gallese che vive in New Jersey, continua a dirmi vieni qui, quest’anno non riesco a passare io e tu hai bisogno di coccole. Ha ragione da vendere compro il biglietto per gli stati uniti. E così poco dopo il rientro dal Canada, con ancora il fuso orario mezzo sballato, riattraverso l’oceano. Questa volta il viaggio è tranquillo, si dormicchia, si masticano gomme alla nicotina e quando tiro fuori le sigarette finte faccio amicizia con metà dei fumatori presenti che me ne chiedono una, si ride e si scherza sulla nostra addiction/dipendenza” a seconda della nazionalità del fumatore. All’arrivo c’è il gallese con la sua compagna che mi aspettano con un bicchierone di te verde freddo. Sono persone per me molto speciali, lei insegna yoga e lui è uno scienziato, allegria e serenità te la comunicano anche solo con uno sguardo.
Il programma per i primi giorni, incluso il fatidico compleanno, prevede un viaggio verso il nord dello stato di New York e il Vermont. La prima sosta è in un ashram nelle catskill a fare yoga, poi si guiderà per ore e andremo a Jeffersonville Vermont dove ci raggiungerà anche un’altra mia specialissima amica che vive a Houston, lei è dell’Arkansans ed è un’altra di quelle persone speciali che la vita di mette davanti per amarle.
La zona delle catskill è parecchio sottosviluppata, il posto dove andiamo si trova accanto ad un paesino a prevalenza hassidim, il venerdì è un casino con tutti che corrono a destra e a manca perché poi arriva il sabbath e quindi tutti fermi come sassi.



L'ashram è un posto incantato e fuori dal tempo dove si pratica yoga 4 ore al giorno, si fa vita comunitaria, si medita etc. etc. io sono stanchissima tendo ad addormentarmi ovunque ma lo yoga mi piace e mi rilassa, poi farlo all'aria aperto è particolarmente piacevole. Lo yoga non è una mia pratica quotidiana, ma l'ho praticato per diversi anni e rinnovare questo "incontro" mi mette di buon umore.
Lavo piatti, cerco di stare sveglia durante la meditazione, faccio lunghe passeggiate per fumare di nascosto, dato che qui sono banditi tutti i vizi, dall'alcool, alla nicotina passando per la caffeina le cipolle (?) e l'aglio(?). Intorno boschi, silenzio e io dormo come un sasso, pare che durante la notte sia pure partito l'allarme anti incendio ma io non ho sentito nulla.
Rigenerati nel corpo e nello spirito, partiamo alla volta del Vermont. Ovviamente la prima sosta riguarda caffeina e bevande varie, per il viaggio si dice, ma in realtà il gallese è in crisi d'astinenza da caffeina. Si guida per ore e ore, piove che dio la manda, io continuo a dormire sul sedile posteriore. Poi si apre il cielo e siamo arrivati. Montagne, prati verdi, boschi ancora diversi e soprattutto c'è anche la mia amica dell'arkansans. Ci si abbraccia e si fa festa, lei contrariamente ai miei compagni di viaggio, gente allegra ma contenuta nei modi, mi somiglia nel modo di fare: facciamo un gran casino quando siamo insieme, ridiamo forte, parliamo ad alta voce, gesticoliamo. Insomma siamo due terrone!
Dormiamo in un bel posto gestito da una coppia gay (Mary e Moiran), un B&B dove il breakfast vale fino alla cena. Arriva il compleanno e mi dico che sono stata saggia. Passo una giornata spettacolare, tra passeggiate, negozietti, mercatini e chiacchiere, per concludere con una splendida cena con tanto di torta speciale (sorbetto alla sangria con candelina annessa).
Sono contenta come non mi succedeva da tempo, la malinconia è cancellata dalla bellezza del posto e dalla compagnia.
E' arrivato il momento di ripartire, noi torniamo in New Jersey, la mia amica va a recuperare la figlia a Lake Placid e ritorna al sud. Ci promettiamo di rifare qualcosa del genere magari l'anno prossimo, lei poi ha una vita faticosa e non facile, le auguro davvero ogni bene e cose belle. Risaliamo in macchina. Si guida in mezzo alla campagna, il cielo è di un azzurro vivissimo con nuvole bianche che corrono via, niente inquinamento qui.
Attraversiamo Lake Champlain con il ferry, imbocchiamo la highway verso sud e si guida per tutto il giorno. Alle 5 del pomeriggio dopo quasi 8 ore di macchina siamo a casa. Il gatto one-eye detto onesy ci accoglie facendo feste da cane con salti e giravolte. Vediamo cosa ci inventiamo per domani. Buon compleanno a me!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

un racconto che mette serenità e che ha la capacità di farti sentire sul posto. PS: manca la foto del gatto. V

maus ha detto...

tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri a farlocca...
tanti auguri a te!

Anonimo ha detto...

Bellissimo post. Di quelle persone speciali che la vita ti mette avanti per amarle misà che io ne conosco proprio una che scrive un blog che ha la qualità artistica di un romanzo d'autore ( sto parlando di te ^_^ )
Comunque non dispiacerti se l'aglio e la cipolla sono considerati dei vizi, meglio loro che altro.
Quei boschi quel cielo e quelle nuvole che hai descritto mi hanno fatto pensare a scenari elfici, pieni di magia e romantico mistero.
Sei molto profonda e dolce in questi racconti.

farlocca farlocchissima ha detto...

cyberpunk sei un inguaribile romantico!!!