domenica 12 aprile 2009

Gatti e feste


da qui
Il mio amico gillipixel è un romantico-sentimentale e ci fa gli auguri di pasqua romanticamente-felini. A parte l'esser grati degli auguri, il richiamo al gatto nel vaso mi alza una palla che non posso esimermi dallo schiacciare.
C'è stato un tempo in cui avevo un giardino, in quel giardino ci stavo bene e, data la mia nota incapacità a dir di no ai "bisognosi", ci stava bene anche una colonia felina. La gente del quartiere arrivava a mollarmi i gatti piccoli là dentro, ce li buttavano dentro. Così per un certo periodo ne ho avuti un discreto numero in giro, tutti piccoli tranne il mio gatto ufficiale che era ormai alla disperazione. Per quanto riguarda il giardino dovetti presto rinunciare ad una serie di cose:

1) vasca con pesci rossi fatta da me: mancava solo che trovassi l'intera comunità felina con canne da pesca intenta alla cattura. A parte le zanzare che erano eliminabili con apposito prodotto, la vista del misero pesce massacrato mi indusse a riempire la vasca di terra e a piantare dei papiri.
2) coltivazione erbe da cucina in appositi vasi: nonostante reti, filo spinato e grida con pacche su sederi felini, riuscivano ad eliminare qualsiasi barriera e a stabilire un uso assai prosaico delle cassette coltivate, con morte immediata dei germogli di timo-salvia-menta-basilico.
3) stendino dei panni all'aperto: le lenzuola stese provocavano un irrefrenabile desiderio di giocare a tarzan, anche le calze di nylon avevano questo effetto, con ovvia distruzione delle medesime. Ma fu la distruzione definitiva di una camicia da notte di seta a darmi il colpo di grazia. Avevano vinto loro e lo stendino passò in bagno chiuso a chiave.

Ora tenere fuori di casa dei gatti continuando ad usufruire del giardino, si sa, è cosa sostanzialmente impossibile, in particolare se uno dei gatti (il mio) è autorizzato a frequentare l'interno. Così ad un certo punto mi trovai anche la casa invasa a tratti dalla truppa al completo, da cui:

1) eliminazione delle tende che sostituivano le lenzuola nel gioco-tarzan
2) copertura di divano e poltrone della nonna che, se pur vecchi, ancora meritavano alcuni anni di vita
3) barricamento della camera da letto la notte onde non ritrovarmi soffocata dall'affetto della truppa
4) terrore nel rientro a casa per via dei "meravigliosi" doni che mi venivano portati (mezzo piccione, topo morto, lucertole in vari stadi di mutilazione)

Questo stato anarchico si protrasse per quasi un anno nel quale il lavoro e le vicende della vita mi lasciavano così poco tempo da non riuscire a stabilire una vera disciplina. Poi esaurita io ed esaurito il mio gatto ufficiale, si partì alla carica per una soluzione. Trovai casa a tutti o quasi, qualcuno andò via di suo, o meglio ci pensò il mio gatto a spiegargli che quella era casa sua. Le nuove cucciolate abbandonate le portai alla colonia felina di largo Argentina, dovendo però spiegare che non ero io la responsabile di tanta riproduzione (mi beccai certi cazziatoni senza poter infilare una parola...). La vita riprese serena, lo stendino tornò fuori, ma tende, pesci e cassette per le erbe aromatiche non tornarono più: il residente ufficiale aveva preso alcune pessime abitudini.

6 commenti:

Gillipixel ha detto...

bellissima cronaca, Farly...però, lo vedi? Mi permetto di contraddire quanto hai scritto a commento del mio ultimo intervento augural-felino: anche questo tuo stupendo brano è ricchissimo di poesia :-)
Un'altra cosa che mi viene da dire è che, d'accordo, quella era una situazione eccessiva e per fortuna che ne sei uscita, ma il rapporto con un felinotto (o con altri animali domestici) insegna sempre tanto, arricchisce dentro...c'è sempre uno studio dei limiti reciproci e si mette molto alla prova il proprio carattere...
blogspot, sempre puntuale e in tema, mi suggerisce poi di chiudere con il verso di un animale non meglio conosciuto:
cronf :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

cronf! certamente. Ma il mio commento e il mio racconto non escludono la meraviglia del vivere con animali. Anzi... nelle condizioni giuste è la cosa più bella che si possa fare. Al momento non ho animali con me e mi mancano, ma le condizioni ambientali imporrebbero loro la prigionia e questo mi è inaccettabile :-)

Gillipixel ha detto...

nobile scelta, Farly...non vale la pena avere animaletti se poi loro sono costretti a ridurre eccessivamente la loro naturalità...
il mondo felino ti è grato per questo e infatti insieme a blogspot, con leggera inflessione cinese (non so come mai) dice: glates :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

meno male che ci sei tu con blogspot! stamani tra una cosa e l'altra 4 risate sono necessarie :-) torno ai doveri...

pino ha detto...

...Ti capisco benissimo!!! Anche io avevo un giardino meraviglioso :-(
Avevo fatto un post della mia resa!!..

farlocca farlocchissima ha detto...

bellissime foto pino e bellissimi gatti :-)