venerdì 17 ottobre 2008

Vita da blogger


Fantastico! Ho ricevuto il mio primo commento in “disaccordo vivace” con quanto da me scritto. Lo attendevo, lo agognavo quasi. Già perché un commento acido o in disaccordo vuol dire che magari non sono proprio solo ed esclusivamente amici e parenti quelli che ti leggono. Sì perché almeno i miei di amici e parenti, se un mio post gli fa schifo me lo dicono direttamente o per email. La cosa fastidiosa però c’è, infatti mi lasciano un bel commentone di disprezzo anonimo, senza firma, senza nulla che permetta una replica. Mannaggia e adesso come faccio? VOGLIO REPLICARE!!! Come faccio a dire almeno tre quattro cose acide tanto per rimettermi in parità? Non posso… FRUSTRAZIONE, FRUSTRAZIONE (sto battendo i piedi per terra e mi strappo i capelli). La verità è che sono una “pivella” come blogger, non ho ancora capito che sul MIO blog faccio COME MI PARE (ci vuole maus per ricordarmelo). E allora ci faccio un post (pure se l'autore/autrice del commento non tornerà mai a leggere il mio blog, almeno mi sfogo!).

Il commento riguarda uno dei miei primi post, di natura fortemente (ed esclusivamente) terapeutica per la sottoscritta, ecco cosa mi si dice:

I DRAMMI FEMMINILI SONO TUTTI IDENTICI, RIPETITIVI, PANPSICHISTICI, FALSAMENTE LIBERATORI, INSOMMA COPIONI TELEVISIVI E FILMICI. POSSIBILE CHE DAL DOLORE NON SI POSA RICAVARE NIENTE DI PIU' INTELLIGENTE?

A parte gli errori di ortografia (giuro non ho toccato neanche una virgola, era tutto in maiuscolo etc.), mi sorgono varie domande e relative riflessioni:
  1. Ti si è incastrato il caps-lock oppure stai urlando? Purtroppo sono ancora insicura con il linguaggio da blog e magari interpreto male. Sai a me da fastidio chi viene a casa mia e alza la voce o fa pipì sul tappeto. Assumo che non ti si è incastrato il caps-lock....
  2. Perché mi comunichi ciò in forma anonima? In forma anonima avrei comunicato cose tipo: “non lo sai che il tuo ex ha sposato la pischella” oppure “il tuo amministratore di condominio si spende le quote a mignotte”… roba così.
  3. Cosa è più intelligente di una scrittura terapeutica? Liberatoria per me magari, non per te, ma per me sì. Scrivo il mio bel post catartico e così nel giro di altri tre quattro post mi libero, io mi libero sottolineo.
  4. Che ti hanno fatto di male i copioni televisivi e filmici? Il loro palese intento catartico potrà essere palloso, ma non particolarmente dannoso, certo se sono pure recitati/scritti male fanno venire l’orticaria, ma ci si salva facilmente, basta spegnere la tv o uscire dal cinema, o smettere di leggere il blog.
  5. Ma vuoi vedere che sei un uomo?! Magari sei scappato anche tu con una pischella “molto speciale” mollando la di mezza-età-compagna che però, invece di scrivere un bel post da film e poi fregarsene della tua esistenza nel giro di pochi mesi, ti ha fatto la guerra con l’avvocato… e ora povero in canna sei rimasto pure senza pischellaach.. non era vero amore eh?

4 commenti:

Vanessa Valentine ha detto...

Bisogna considerare che a questo mondo c'è gente aggressiva, e che non sa scrivere.
Tira dritta per la tua strada.
Gli uomini hanno bisogno delle donne ma non sempre le amano, le donne possono fare a meno degli uomini ma per questo li amano di più...
Ciao!

farlocca farlocchissima ha detto...

che bella immagine che hai appena evocato!! è vero più ne possiamo fare a meno e più, generosamente li amiamo :-)

Rosa ha detto...

ahahhahahhahahaha
hai fatto bene a sputazzare addosso all'avventore antipatico: il bello di avere un blog è sguazzarci dentro come e quanto e con chi ti garba: è immensamente liberatorio.

farlocca farlocchissima ha detto...

ebbene sì lo ammetto: ci sguazzo con gusto in questa casa virtuale... e guai a chi fa pipì sul tappeto!!