Fuori il vento, il rumore del mare, le onde che frangono, il cielo grigio. All'interno silenzio. Pareti bianche che accolgono, santini e santi dorati, uno sfarzo povero condito di trine fatte a mano. Uno spazio minimo come solo le chiesette in riva al mare sanno descrivere. Guardo la foto, penso all'atto che la vecchia signora compie, un atto estraneo nella forma sia a me che a Sandro. Ma forse non è poi così estraneo nell'essenza. Un gesto di raccoglimento, un momento di isolamento dal mondo esterno alla ricerca di un contatto con qualcosa che, per alcuni, è divino e per altri, più terreni, è solo l'interno di sé. Penso ai rituali di raccoglimento che ciascuno sviluppa negli spazi che ritiene più consoni, una chiesetta, una panchina, un divano... In inverno è un raccogliersi nel calore, in estate un isolare i sensi dalla luce intensa, ma è anche camminare, è silenzio e sopratutto pace.
Ma io, sempre estraneo, sempre penetrando
il più intimo essere della mia vita,
vado dentro di me cercando l'ombra.
(Fernando Pessoa, Ma io, sempre estraneo)
il più intimo essere della mia vita,
vado dentro di me cercando l'ombra.
(Fernando Pessoa, Ma io, sempre estraneo)
2 commenti:
Questa volta non ho tante parole, Farly...non ne so trovare, hai colpito troppo nel profondo :-) molto bello e sempre molto brava...
Un Buon Natale dal tuo affezionato lettore Gillipixel nowhere man :-)
buone feste anche a te :-)
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