giovedì 13 novembre 2008

Malinconia


Foto di Sandro B.

Certe immagini evocano la solitudine. Non quel sentimento che a volte viviamo stando da soli fisicamente e che può essere anche molto piacevole, ma una solitudine profonda, interiore. Un senso di isolamento che coglie all'improvviso, straniante, gelido. Una frase di qualcuno, un gesto e di colpo ci troviamo immersi tra strutture d'acciaio, avvolti da un manto di marmo freddo, a chiederci come possiamo riscaldarci l'anima che si è gelata. Un senso di deja vu ha l'effetto di uno zoom sull'ambiente circostante, tutto si allontana e ci troviamo in un luogo familiare, vuoto, nel quale le illusioni non esistono più.

Tutto ciò che vediamo è qualcos'altro.
L'ampia marea, la marea ansiosa. È l'eco di un'altra marea che sta laddove è reale il mondo che esiste.
Tutto ciò che abbiamo è dimenticanza.
La notte fredda, il passare del vento sono ombre di mani i cui gesti sono l'illusione madre di questa illusione.
(Fernando Pessoa)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

baby, "beata solitudo, sola beatitudo". in questa foto ci vedo ben altro... la DISTANZA.
p.s. la figura umana è talmente sul fondo, che quasi sfugge un "dettaglio"... è di marmo!

Anonimo ha detto...

p.s. del p.s. interessante, molto interessante la relazione con il post astrazione. complimenti! a.

farlocca farlocchissima ha detto...

che vuoi fare... le complicanze dell'esistenza sono palestra quotidiana :-)

Gillipixel ha detto...

Ehi, usi mie frasi sui blog altrui senza chiedere il copyright? :-) Eheheheh...Grazie per la citazione, mi ha fatto molto piacere :-)...approfittando dell'ospitalità di Galatea, ho messo anche un piccolo contro-commento al tuo intervento :-)...
Bello questo tuo scritto, bella la foto...futurismo e atmosfere classiche, quanto di più distante ci possa essere...col tempo mi sembra di aver imparato che la solitudine è una dimensione molto nobile, ma bisogna saperla condurre, è come un mezzo di trasporto dell'anima molto pericoloso...ci si può sentire dannatamente soli, e nel modo più brutto, anche in mezzo alla gente, anzi, a me succede di provare più spesso quella sensazione proprio quando sbatto il muso nel senso di incomprensione e di distazna che mi proviene da certe persone...non so...niente...torno a leggere Tex Willer :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

be' la frase era talmente perfetta nel contesto ;-)

la solitudine in mezzo alla gente per è quel senso di estraniamento che a volte mi prende quando vedo e sento delle cose che nessuno sembra vedere... alle riunioni di lavoro mi succede quasi quotidianamente :-)

Gillipixel ha detto...

è vero...a volte fa molto strano sentirsi come delle specie di exatraterrestri che sembrano i soli a percepire certe sensazioni, certi dettagli...io credo che sia molto più onesto partire con l'idea che, per assurdo, i rapporti umani sono un'utopia...da questa prospettiva iniziale non si hanno troppe pretese e magari qualcosa di buono salta fuori comunque, e in quel caso c'è pure la bellezza della sorpresa...ma se uno parte credendosi già da subito nel paese delle meraviglie insieme ad alice, si ritrova poi a combattere le mille incomprensioni di uno stuolo di Bianconigli :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

uno dei meravigliosi vantaggi della "mezza età" è spesso, non sempre, la perdita delle illusioni e quindi il cadere delle aspettative. quando questo accade hai dei desideri ma non ti "aspetti" che qualcuno li realizzi, li proponi e basta, sapendo che ti si può dire di no. e il no non uccide, è solo lì e va bene così :-)